La leggerezza del Trio Lescano

Le tre grazie ebree del microfono fascista che Marinetti chiamava iperbolicamente: “le sorelle che realizzarono il mistero della trinità celeste”; e alle quali il regime fascista concesse la cittadinanza italiana, ma non l’immunità dalla persecuzione.

Questa è la vicenda bizzarra del Trio Lescano.
Ossia di Alessandra (Alexandrina Eveline), Giuditta (ludith) Caterinetta (Katharina Matje) Leschan all’anagrafe e Lescano per il resto del mondo: dive radiofoniche di livida bellezza avvolte nello swing, ungheresi di cittadinanza, olandesi di nascita ed ebree per trasmissione diretta.
Nel 1935 le tre sorelle arrivano in Italia, dove incontrano Carlo Prato, figura mitica dell’Eiar.
Quando Prato incontra le ragazze le mette a lavorare sul canto armonizzato a tre: un modo di cantare modernissimo perché richiamava lo swing, musica all’avanguardia per l’epoca.
Nel ’38 le Lescano sono già leggenda e guadagnano mille lire al giorno, al tempo in cui mille al mese sono una pallida speranza per l’italiano medio.
Resteranno in auge fino al 1942, ma essendo ebree, con la persecuzione nazista la loro immagine si incrina, anche se avranno fino all’ultimo sostenitori che tenteranno di proteggerle, per la loro fama e l’affetto che dedica loro il pubblico.

Nel 1943, già ostracizzate da tempo dall’Eiar ma ancora famosissime nei teatri d’Italia, dove girano con le compagnie migliori dell’epoca, vengono purtroppo arrestate in scena a Genova al Teatro Grattacielo: non dalla polizia fascista, che probabilmente non aveva il coraggio di fare un gesto del genere su personaggi così popolari, ma dalla Gestapo. Si dice che l’arresto avvenne su delazione di un qualche trio concorrente, ma non è mai stato provato.

Scarcerate, fino a guerra finita e regime abbandonato restano a Saint Vincent. Ma nel 1946 il mondo è cambiato e loro, pur vittime, sono viste come immagini del fascismo.

In questo Concerto-Teatrale 3 donne di oggi racconteranno la storia del mitico trio di ieri, per riscoprire la necessità di ricordare la storia con i suoi “corsi e ricorsi”…
Il tutto accompagnato da un’orchestra di 3 elementi che ricerca una propria interpretazione del significato musicale dello swing…

Lo spettacolo racconta lo spaccato storico dell’Italia fascista e musicale con lo swing che penetra e si trasforma .
Il palco è essenziale e viene riempito dal racconto della loro storia e dalle esecuzioni dal vivo di alcune delle loro canzoni più famose (Tulipan, Ma le gambe, Maramao…)

Lidia Treccani
Sara Cianfriglia
Simona Fasano
Edmondo Romano
Luca Falomi
Roberto Piga
Aldo Ottobrino
Attrice
Attrice
Attrice
Fiati
Chitarra
Violino
Voce fuori campo
arrangiamenti:  Edmondo Romano
consulenza storica: Gabriele Eschenazi
testo e regia: Compagnia Teatro Nudo